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Per distribuzione e prezzo delle mascherine serve un intervento risolutivo

Roma, 22 aprile 2020. Fin dall’inizio della pandemia, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani ha denunciato la grave criticità dell’approvvigionamento e della distribuzione delle mascherine. 
Una situazione determinata dalla forte tensione sul mercato, causata dall’aumento improvviso della richiesta, con il conseguente aumento dei prezzi praticati da produttori e distributori, dai blocchi nelle dogane  di questi materiali, stabiliti da diversi paesi, e da altri fattori ancora.  Ciò ha comportato l’impossibilità per la rete delle farmacie di garantire la disponibilità delle mascherine nella quantità necessaria e a prezzi almeno paragonabili a quelli praticati prima dell’emergenza. 
La situazione non è migliorata significativamente e, anzi, è destinata ad aggravarsi con l’estensione dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e nei luoghi pubblici e con la possibile ripresa, a breve, di molte attività economiche e della mobilità dei cittadini. 
Per ovviare a queste criticità, la FOFI chiede a Presidente del Consiglio, Ministro della Salute, Capo del Dipartimento della Protezione civile e Commissario Straordinario per l’emergenza che si metta mano a una soluzione radicale. Si propone infatti che sia la Protezione Civile ad acquisire sul mercato i dispositivi e a cederli a un prezzo prestabilito alle cooperative dei farmacisti per la distribuzione, stabilendo altresì quale ricarico debba essere applicato dalla farmacia. 
Solo la Protezione Civile, in questo momento, ha una forza contrattuale adeguata a contrattare caratteristiche, prezzi e condizioni di fornitura in un mercato letteralmente impazzito. 
Nelle farmacie di comunità i professionisti operano da settimane in condizioni critiche, facendosi carico delle innovazioni introdotte nelle procedure di prescrizione e dispensazione, assolvendo le necessità imposte dall’emergenza e quelle della normale assistenza farmaceutica – che non è  certo venuta meno – con impegno e abnegazione, e stanno pagando un pesante tributo: sono 11 i farmacisti morti per la COVID-19 contratta in servizio e sono circa 1000 i contagiati. 
Non è più  sopportabile, quindi, il carico di discussioni con i cittadini, e di controlli delle autorità preposte, per un aspetto, quello delle caratteristiche, del  prezzo e della disponibilità delle mascherine, che i farmacisti e le farmacie non possono risolvere con i propri mezzi.
La  FOFI torna quindi a chiedere che vi sia un intervento risolutivo su questa materia, in assenza della quale sarà sempre più difficile, se non impossibile, garantire la disponibilità nelle farmacie di questi presidi.

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Fondazione Cannavò